Si è spento a 97 anni Renato Dulbecco. La notizia è stata comunicata all’agenzia Ansa dal presidente del CNR Luigi Nicolais. Dulbecco è morto nella notte a La Jolla in California, dove da parecchio tempo ormai risiedeva. Fra due giorni avrebbe compiuto 98 anni. Nato il 22 febbraio del 1914 a Catanzaro aveva acquisito anche la cittadinanza americana sin dal 1953. Biologo e genetista fu proprio grazie a Dulbecco che si comprese come fosse importante, per combattere le forme tumorali, aggredirne il dna e proprio per questa scoperta, nel 1975, il Karolinska Institut gli assegnò il Nobel per la medicina.
Seppur cittadino americano sin dal 1953 non interruppe mai i legami con l’Italia, sua terra d’origine e collaborò con l’Istituto di tecnologie biomediche del Cnr di Milano alla ricerca scientifica sulla mappa del dna.
Il giovanissimo Dulbecco si iscrisse all’Università di Torino e seguì i corsi dell’anatomista Giuseppe Levi. Suoi colleghi di corso furono fra gli altri i premi Nobel Rita Levi Montalcini e Salvador Luria. A 20 anni si laureò. Ufficiale medico sul fronte russo e sul fronte francese, alla caduta di Mussolini entrò a far parte del CLN di Torino entrando nella Resistenza. Nel 1947 iniziò la sua avventura negli States. Ancora una volta incontrando, sulla stessa nave che lo portò oltreatlantico la già citata Levi Montalcini.
Nel 1960 al California Institute of Technology osserva che i tumori sono indotti da una famiglia di virus che in seguito chiamerà “oncogeni”, scoperta che gli aprirà la strada del Nobel. Oltre al premio Nobel, Dulbecco venne insignito della laurea honoris causa in scienze dall’Università di Yale, inoltre era membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia nazionale delle scienze americana e membro della Royal Society inglese.
Negli ultimi tempo Dulbecco pare fosse però amareggiato dalla sua Italia. L’amarezza di Dulbecco nei confronti del nostro Paese era legata soprattutto alla decisione, da parte del Cnr, di abbandonare il Progetto Genoma che proprio Dulbecco invece aveva sostenuto e incoraggiato, sia in Italia che a livello internazionale.
Dulbecco muore proprio nei giorni del Festival di Sanremo che, nel 1999, lo aveva visto partecipare quale presentatore insieme Fabio Fazio. Fu Fazio a volerne fortemente la presenza e Dulbecco accettò devolvendo però l’intero suo compenso a favore del rientro in Italia degli scienziati andati a studiare e lavorare all’estero. Iniziativa simbolica, ma molto importante per il nostro Paese, che ancora oggi prosegue nel Progetto carriere Dulbecco promosso da Telethon.
Queste persone sono gli EROI del nostro tempo.